Migranti in fuga da guerre e povertà accolti anche nel vescovato eugubino
Nell’ala della “torre” saranno ricavate almeno tre camere da letto, con due bagni e una cucina e altri spazi a disposizione dei migranti.
Saranno presto accolti anche nella casa del Vescovo di Gubbio, alcuni dei nuovi migranti in arrivo in questi giorni nella città umbra. Degli oltre venti presi in carico dall’associazione Icse (I colori della solidarietà eugubina) di don Angelo Fanucci, una decina si stabiliranno proprio in vescovato, in un’ala dell’edificio già sistemata ma in questo momento non utilizzata.
Si tratta di alcuni spazi con accesso autonomo, rispetto all’episcopio, attraverso gli orti di via Federico da Montefeltro. Gli orti stessi saranno messi a disposizione delle persone accolte, se volessero coltivarli.
Nell’ala della “torre” saranno ricavate almeno tre camere da letto, con due bagni e una cucina e altri spazi a disposizione dei migranti.
Così mons. Mario Ceccobelli ha voluto rispondere alla richiesta di aiuto della Icse di don Fanucci e ai ripetuti appelli di papa Francesco e della Chiesa italiana ad aprire le porte di parrocchie e diocesi a chi – in questo momento – si trova in grave situazione di bisogno a causa di una migrazione forzata per colpa di guerre, violenze, fame e povertà estrema.
Con molta semplicità e senza particolari clamori, dunque, anche il Vescovo di Gubbio sta seguendo la strada già intrapresa in varie altre diocesi italiane.
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