JP industries licenzia 400 addetti, M5s, lo avevamo preannunciato

La prossima settimana presenteremo l’ennesimo atto urgente all’indirizzo del Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro

Truffa Banca Etruria, M5s e Adusbef insieme a Gualdo Tadino
JP industries licenzia 400 addetti, M5s, lo avevamo preannunciato. La J. P. Industries avvia la procedura di mobilità per 400 dei 684 dipendenti ex Merloni assunti fra Marche e Umbria, e Fabriano ripiomba nell’incubo di una crisi che sembra non finire mai. Nella comunicazione trasmessa ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico e alle parti sociali, il fondatore della J. P., Giovanni Porcarelli, addita gli strascichi del contenzioso promosso dalle banche creditrici dell’ex Merloni e le “mutate condizioni del mercato” del ‘bianco’, come principali cause del forfait.
Critica la posizione della capogruppo in commissione Lavoro, Tiziana Ciprini, circa il disinteresse della vicenda da parte del Governo. “Ora tutti parlano di ‘fulmine a ciel sereno’, eppure il M5S aveva già preannunciato mesi fa uno scenario a tinte fosche quando in aula, in risposta alla nostra interpellanza 3-01632, la deputata marchigiana Patrizia Terzoni disse esplicitamente al Sottosegretario dello Sviluppo Economico che, per accedere all’accordo di programma, serve un investimento minimo di un milione e mezzo di euro e, se le banche non aprono i rubinetti alla J.P. Industries, non si può andare avanti.
Il tavolo è saltato nel momento in cui, dopo 6 anni di attesa, l’Accordo di programma per la reindustrializzazione delle aree di Marche e Umbria colpite dalla crisi dell’ex Merloni stava per diventare operativo, con 26 milioni di euro a disposizione delle due regioni. Evidentemente, il Governo sempre pronto a salvare le banche dal fallimento, si è dimostrato prono e timido nel pretendere da quegli stessi istituti l’erogazione del credito che avrebbe consentito ad un’azienda così importante di adottare misure per salvarsi essa stessa dal fallimento – continua la parlamentare. Il Ministero parla di aiuto limitandosi a prorogare di due anni la cassa integrazione, ma il problema è principalmente questo: da troppo tempo si sta tenendo in stand by un’intera azienda con lo strumento degli ammortizzatori sociali.
La prossima settimana presenteremo l’ennesimo atto urgente all’indirizzo del Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, affinché il Governo stipuli con le banche un immediato accordo scritto, perché il tempo è scaduto. Se gli istituti di credito non forniranno liquidità, tra due anni rischieremmo di ritrovarci ben 700 persone che, al termine della cassa integrazione, non avranno più un lavoro” – conclude Ciprini.

 
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