Gubbio, inaugurato il “Museo della civiltà contadina”

Un altro importante tassello nell’offerta museale ed espositiva di Gubbio e del suo territorio, si è aggiunto questa mattina con l’inaugurazione del ‘MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA’ in località Olmo Tondo, frazione di Cipolleto. Lo ha sottolineato il sindaco Filippo Mario Stirati, che ha ricordato la valenza didattica e storica dell’allestimento, caratterizzato da reperti, utensili, collezioni rappresentative, itinerari tematici della civiltà contadina. « E’ un contributo vivo, concreto – ha commentato Stirati – per la conoscenza delle nostre origini, uno spaccato dell’economia, delle abitudini e anche delle difficoltà di vita reale dei nostri predecessori.

Ha soprattutto valenza didattica per le nuove generazioni, e svolgerà le attività in stretto collegamento con le scuole. L’offerta andrà ad arricchire l’insieme dei percorsi museali che il Comune ha realizzato, ampliando gli elementi di interesse per visitatori e turisti della città. Il nostro territorio è ancora fortemente legato ai riti ancestrali, alle tradizioni popolari, ancorate ai cicli naturali che vengono ripetuti e riproposti in feste e rievocazioni ».

La struttura è affidata alla gestione di ‘Gubbio CulturaMultiservizi’, un nuovo impegno – come ricordato dall’amministratore unico Roberto Tanganelli – che si affianca a quelli del Palazzo dei Consoli, della Chiesa di S. Francesco della Pace, del recente Museo Multimediale dei Ceri, della mostra temporanea sui Dinosauri. « La casa-museo non è però solo una proposta culturale ed offerta didattica – ha spiegato Tanganelli – ma una presenza attiva sul territorio, capace di riannodare un confronto-incontro tra le nuove generazioni ed il vissuto dei loro antenati, delle proprie radici spesso dimenticate. » L’idea parte da lontano e ci sono voluti diversi anni prima di concretizzarla.

I lavori di sistemazione sono stati eseguiti dall’impresa edile ‘Morelli’, in buona parte finanziati nel 2010, per 250 mila euro stanziati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, come ha ricordato Rocco Girlanda: « Abbiamo lavorato d’intesa con l’allora amministrazione del sindaco Goracci – ha sottolineato Girlanda – avendo la disponibilità di destinare fondi governativi finalizzati, e il risultato ci ricompensa dello sforzo ». Tanti i contributi e le collaborazioni per costituire il ‘corpus’ espositivo e tra questi, gli antichi mezzi rudimentali per lavorare la terra messi a disposizione da Elena Mancini. Da sottolineare la fonte principale di documentazione: il libro ‘Semonte tra passato e presente. Appunti per una storia’, di autori vari.

Un lavoro importante è stato svolto da Maddalena Minelli, autrice di una tesi sulle tradizioni popolare e i grandi lavori agricoli, relatore il professor Giancarlo Barontidell’Università di Perugia, e dall’architetto Chiara Corazzi, che ha curato la sistemazione. L’ allestimento del museo è articolato in due sezioni: una parte dedicata alla “Casa contadina com’era”, con la ricostruzione più possibile fedele degli ambienti di vita, e un’altra dedicata alla “Riproduzione dei cicli delle principali colture”: la cantina, il ciclo del vino e il ciclo del granturco.

Infine, uno degli ambienti della casa è riservato ai lavori femminili come la tessitura, la cucitura e il ricamo di corredi e abiti. Intorno alla casa colonica, già presente nella mappa del Ghelli, hanno trovato posto vari strumenti di lavorazione esterna. A piano terra, per completare i servizi di accoglienza, c’è uno spazio dedicato ad una foresteria assegnata tramite gara per la gestione, con piatti rigorosamente della trazione e materie prime del territorio.

L’integrazione tra passato e presente, è affidata tecniche di comunicazione multimediale, mediante video elaborati da ‘Studio Sannipoli’, che coinvolgono il visitatore alla scoperta dei lavori del passato dedicati all’agricoltura. Grazie alle immagini, ai suoni e agli odori dell’orto l’ospite potrà vivere il museo in maniera completa, sfruttando tutti i sensi che gli sono propri: la visita diventerà una sorta di esperienza sensoriale.

 
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