Duevi-Falzone travolgenti a Sitria ScheggiAcustica stellare a San Lorenzo

Duevi Falzone Badia di Sitria ScheggiAcustica-Ph ElenaPassoni
Duevi Falzone Badia di Sitria ScheggiAcustica-Ph ElenaPassoni

Il Parco del Monte Cucco è la “casa” di ScheggiAcustica nel weekend: dopo il sabato “vocale” tra master class di canto e il trascinante concerto di Arsene Duevi e Giovanni Falzone con i SuperCori, in queste ore il festival tra Umbria e Marche è di scena all’Abbazia di Sant’Emiliano, dove fino alle 17 si susseguono visite guidate e la chitarra di Valerio Scrignoli, mentre stasera si tiene il concerto di Ablaye Cissoko e Volker Goetze. Domani lunedì 10 agosto la sesta edizione di ScheggiAcustica, organizzata da Tuttisuoni in partnership con Musicamorfosi e in collaborazione con Fondazione Carisp, Camera di Commercio di Perugia, Gal Alta Umbria e i Comuni coinvolti, sconfina di nuovo nelle Marche per un gran finale nella notte di San Lorenzo.

ScheggiAcustica

Alle 22.30 al Santuario della Madonna dell’Acquanera a Frontone scatta “Il duello delle stelle” tra due funambolici musicisti: Nadio Marenco e Adalberto Ferrari. Sarà un fuoriclasse della fisarmonica “contro” un virtuoso polistrumentista dei fiati tra sax e clarinetto. Imbracciando i loro strumenti, popolari e sensuali, Marenco e Ferrari saranno protagonisti di un gioco musicale tra tanghi e milonghe, brani bossa nova, jazz e swing in un’emozionante battaglia stellare da gustare spalle a terra a sotto il cielo stellato della notte di San Lorenzo. Il duo collabora dal 2008 ma nasce ufficialmente nel 2012. Tra i brani proposti nel “Duello” pezzi originali e storici provenienti dalla tradizione sudamericana ai quali si aggiungono brani di Leo Ferrè, di Fiorenzo Carpi, della tradizione Kletzmer, Standard Jazz e brani da loro composti. Lo storico santuario, che sorge sul Monte Catria in località isolata ideale per l’osservazione del cielo, a pochi chilometri dalla frazione di Buonconsiglio, è inserito tra i Luoghi da Ascoltare del festival per la prima volta.

Agli spettatori è consigliato portare felpa, plaid e coperte perstendersi a terra e guardare le stelle. Per i più “temerari” è possibile campeggiare con tenda per una notte (non sono previsti servizi di ristoro). In caso di maltempo il concerto si terrà al coperto.

Ieri. Sabato a Scheggia e Pascelupo è stato il giorno dedicato alla magica acustica della Badia di Sitria e a canto e voce con splendido protagonista Arsene Duevi: “E’ vero – conferma una delle partecipanti locali alle master class della mattina tenute dal musicista togolese – riesce a far cantare perfino le pietre!”. Oltre al laboratorio di Duevi, tenuto anche il workshop sulla voce del docente milanese Marco Galignano. In serata, il pubblico di ScheggiAcustica si è fatto travolgere dal concerto tutto rigorosamente in acustico di Duevi e del trombettista Giovanni Falzone, che insieme ai SuperCori, alcune corali lombarde unite per l’occasione, hanno sfruttato al massimo l’acustica di Sitria. In particolare, seppure solo vocalmente, il cantautore africano ha in pratica “trascinato sul palco” gli spettatori, rendendoli protagonisti a più riprese, tra canzoni a ritmo serrato, spesso scandito dal battito di mani e piedi, e brani dalle melodie più soffuse, sempre perfettamente assistito dalla tromba di Falzone.

Sospese tra ricordi, amore, spaccati di vita reale, riflessioni sulla vita stessa, che cambia di continuo “come un camaleonte”, e sul creato (il mare, ad esempio, ma anche le donne: “Dio ha creato tante cose: la natura, l’uomo… ma la cosa più bella che ha creato è la donna”), la potente voce e le liriche di Duevi si sono alternate agli assoli di tromba e ai cori. Il tutto fino a un applauditissimo doppio bis che ha coinvolto anche la figlia che Duevi non conobbe alla nascita perché lontano dal suo Paese e alla quale ha dedicato un brano tra i più toccanti, concluso con un forte abbraccio tra i due. In sala anche Mariella Facchini, assessore del Comune di Scheggia, e Graziano Ilari, che ha portato i saluti della comunità dei monaci camaldolesi di Fonte Avellana e raccontato brevemente la storia della Badia di Sitria, confermatasi in pieno il ”palco” acustico d’eccellenza del festival e del Parco del Monte Cucco.

 
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