
“No ai divieti assoluti, servono regole e buon senso”
Il gruppo consiliare Rifare Gualdo critica duramente la scelta dell’amministrazione comunale di interdire l’ingresso dei cani nei giardini pubblici di Gualdo Tadino, una misura che – a loro dire – non contribuisce affatto a migliorare il decoro urbano. Il divieto, segnalato anche da diversi cittadini attraverso i social, è stato definito dal gruppo “una soluzione penalizzante e incoerente”, che ignora le reali esigenze della cittadinanza e degli animali.
Secondo i consiglieri, l’approccio adottato dall’amministrazione è sproporzionato e controproducente, in quanto finisce per colpire indistintamente anche quei proprietari di animali che rispettano le regole e si comportano con senso civico. Una contraddizione evidente è stata rilevata proprio nei giardini oggetto del divieto, dove – pur essendo vietato l’accesso agli animali – è presente un contenitore “Eco Dog” destinato alla raccolta delle deiezioni canine. Un segnale che, secondo Rifare Gualdo, “mina la credibilità delle scelte amministrative” e contribuisce a generare confusione.
Il gruppo evidenzia inoltre come la presenza di animali domestici nelle famiglie sia tutelata da normative regionali e nazionali, che ne riconoscono il valore sociale, affettivo e terapeutico. Gli animali d’affezione, viene ricordato, rappresentano un supporto essenziale per molte persone, in particolare per gli anziani, e svolgono una funzione significativa in percorsi di pet therapy. Impedirne la presenza negli spazi verdi pubblici equivarrebbe, secondo Rifare Gualdo, a escludere una componente vitale della vita comunitaria.
La posizione del gruppo si fonda su un principio di equilibrio tra diritti e responsabilità. L’obiettivo del decoro urbano – ribadiscono – non si può raggiungere imponendo limitazioni indiscriminate, bensì attraverso norme precise e controlli efficaci. Regole come l’obbligo del guinzaglio, l’uso della museruola ove necessario, e soprattutto la raccolta obbligatoria delle deiezioni, dovrebbero costituire la base per una gestione civile della convivenza tra cittadini e animali. Chi non rispetta queste prescrizioni – concludono – deve essere sanzionato, ma ciò non giustifica l’imposizione di divieti generici e indiscriminati.
Rifare Gualdo cita anche l’esperienza positiva di molti altri Comuni italiani, dove sono stati introdotti regolamenti che garantiscono la convivenza tra animali e spazi pubblici, salvaguardando contemporaneamente il rispetto delle norme e il diritto dei cittadini a frequentare i parchi con i propri animali.
Alla luce di quanto accaduto, il gruppo consiliare ha chiesto chiarimenti ufficiali al Sindaco e alla Giunta, sollecitando una presa di posizione netta sull’adozione del divieto. Inoltre, invita l’amministrazione a rivedere il provvedimento, promuovendo invece l’adozione di un regolamento comunale che concili l’interesse per il decoro urbano con i diritti delle famiglie e degli animali d’affezione.
Secondo Rifare Gualdo, non è possibile amministrare una città basandosi solo su provvedimenti restrittivi: servono ascolto, confronto e la capacità di costruire soluzioni condivise. La convivenza civile – concludono – non si ottiene con il divieto, ma con educazione, coerenza e rispetto reciproco.
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