Giganti arte contemporanea in Umbria: mostra sconvolgente

Giganti arte contemporanea in Umbria: mostra sconvolgente

Pittura figurativa ridiscute il presente alla Fondazione THE BANK

Una rivoluzione visiva approda a Gualdo Tadino, dove la Fondazione THE BANK ETS inaugura un’esposizione destinata a ridefinire i confini della pittura figurativa. La mostra, intitolata “Giganti“, non si limita a esporre opere, ma orchestra un vero e proprio dialogo tra dieci maestri della pittura contemporanea, mettendo in discussione la percezione stessa dell’arte. L’allestimento, curato da Biasini Selvaggi nella storica Chiesa monumentale di San Francesco, si presenta come un laboratorio di idee e suggestioni, dove ogni tela risponde a un’altra in un continuum di corrispondenze senza gerarchie.

Il percorso espositivo, scrive Exibart, si apre con la potenza narrativa di Nicola Verlato. Le sue tele, con una precisione che evoca il Rinascimento, proiettano la pittura in un’era di linguaggi ibridi, tra cinema e cultura popolare, creando una mitologia contemporanea che riflette sulle tensioni della nostra epoca. Dalla geometria rinascimentale si passa all’esplosione organica di Fulvio Di Piazza. I suoi paesaggi pullulano di forme ibride e vitali, dove la pittura diventa un ecosistema in continua evoluzione, un’opera monumentale che espande la sua scala per accogliere un’immaginazione senza limiti.

L’atmosfera cambia drasticamente con Emanuele Giuffrida, che eleva il vuoto a protagonista. Ambienti minimalisti e deserti, inondati da una luce fredda e impietosa, costringono lo spettatore a un confronto intimo e silenzioso con l’assenza, trasformando lo spazio in materia di riflessione. In netto contrasto, ma in sintonia tematica, Ariel Cabrera Montejo decostruisce la storia. La sua pittura rivisita l’iconografia cubana, fondendo erotismo e memoria in scene ambigue che reinterpretano il passato come un campo di forze critiche e irrisolte.

La mostra prosegue con le masse anonime di Ruth Beraha, dove i volti si ripetono fino a perdere la propria identità, una corale riflessione sul potere e le sue dinamiche invisibili. A seguire, le figure ibride di Chiara Calore esplorano i confini tra l’umano e l’inumano, evocando un’iconografia arcaica e moderna al tempo stesso, una pittura che indaga il concetto di metamorfosi più che quello di pura rappresentazione. La mostra si fa ancora più concettuale con Andrea Mastrovito, che partendo da una tecnica infantile come il frottage, crea atlanti complessi in cui economia e storia si fondono in un nuovo linguaggio pittorico.

Il percorso si anima con l’energia di Pete Wheeler, che gioca con collisioni e dissonanze, spingendo la figurazione verso il suo punto di rottura, verso una dissoluzione controllata. L’intensità emotiva raggiunge il suo apice con Santiago Ydáñez, le cui tele ritraggono volti deformati e ingigantiti, icone di una fragilità universale. L’esposizione si chiude con la pittura sospesa di Federico Guida, popolata da figure silenziose ma cariche di una drammaticità latente, un’eco antica che risuona senza bisogno di urlare.

Fondata nel 2023 da Antonio Menon, la Fondazione THE BANK ETS ha l’obiettivo di promuovere lo studio della pittura figurativa contemporanea. Con una collezione di oltre 1.300 opere, l’istituzione si pone come punto di riferimento critico e archivio dinamico, sostenendo progetti espositivi e pubblicazioni che riaffermano la pittura come linguaggio vitale e necessario. “Giganti” è la testimonianza di questa missione. Dal 9 agosto, l’esposizione invita il pubblico a non limitarsi a osservare, ma a interagire con l’opera. L’immagine, in questo contesto, non è solo un oggetto da ammirare, ma un dispositivo che agisce, che forza a riconsiderare la propria visione, restituendo all’atto di guardare la sua funzione critica e radicale. L’arte esce dalla sua passività e diventa un’esperienza diretta, un confronto che lascia un segno profondo nella percezione del mondo.

 
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