
M5s Gubbio: “Le false generalità del consigliere Gagliardi”
Sparare di meno e fare di più. Poi ci confronteremo in campagna elettorale. E lì saranno dolori. A riveder le stelle.
dal M5s Gubbio – A Gubbio c’è molto da fare. Attualmente stiamo lavorando sull’introduzione del referendum (propositivo, abrogativo e consultivo), su un nuovo sistema di analisi ambientale ed epidemiologica (che consenta al Comune di prendere decisioni rapide e solide), su un nuovo meccanismo di comunicazione di inizio lavori (così che i cittadini possano opporsi in tempo ad opere impattanti) e su un sistema di pubblicazione di tutti gli appalti anche ad assegnazione diretta (per consentire a tutti, e non ai soliti noti, di poter partecipare).
Ogni tanto però è bene mandare in vacanza le cose importanti e dedicare qualche minuto a quelle più stupide.
Lo dico subito: questo è un articolo faceto. Non sarà sfuggito a nessuno infatti che il consigliere Gagliardi, dopo una campagna elettorale dove tuonava contro i “compagni” e le “sinistre” è andato prima addirittura a coordinare la campagna regionale del nostro ex vicesindaco di rifondazione comunista e adesso è diventato ufficialmente il “braccio armato” sia del PD (appoggiato personalmente dalla Venarucci, meno da Cardile) che di almeno una cementeria. Il suo obbiettivo è quanto mai chiaro: il Movimento 5 Stelle.
Dalle ultime elezioni poi, quando ha perso una cena scommettendo che noi non avremmo superato il 3%, non ha avuto più tregua. Il metodo è quello solito al quale noi 5 Stelle siamo abituati: mezze verità confezionate come rivelazioni, mezze interrogazioni, mezzi ordini del giorno.
Questioni tutte poi ovviamente abbandonate, nessuna realizzata. Mai riuscito a concludere alcunché, tranne maree di articoli. Questa fuffa (story-telling, o picciafavole che dir si voglia) viene poi abilmente comunicata grazie ad un accesso massiccio a tutti i mezzi di informazione, cosa a noi negata. L’importante è insinuare tutto ma non dimostrare niente, con grandissima professionalità, ovviamente.
Quello che era solo un sospetto poi è stato auto-smascherato definitivamente questi giorni, dove in un suo articolo (in cui come al solito Gagliardi salva la Patria contro il Movimento 5 Stelle), farneticando su un conflitto di interessi, ha riportate le identiche-ed-esatte-parole che mi erano state dette in privato dal consigliere Venerucci (guarda caso del PD).
Gagliardi scrive: “Ho preso ad esempio questa società, perché dal suo sito internet rilevo la presenza nel team di Rodolfo Rughi, quale responsabile dell’area tecnica”. Stesse identiche parole private della Venerucci, ma non ci stupisce vero?
Alla Venerucci ho risposto per le rime (che da molti mesi io non faccio più parte della compagine di quella società) mentre a questa cosa invece rispondo con la definizione di “essere un pollo” che ho rilevato sul sito internet dell’enciclopedia dei modi di dire della Hoepli: “essere un pollo: essere sciocco, credulone, farsi imbrogliare facilmente. Allude alla scarsa intelligenza attribuita ai polli”.
E pensare che l’anno era iniziato bene, addirittura con una mail del Gagliardi il quale, dopo aver litigato con tutti e querelato qualcuno, richiamava noi consiglieri ad una maggiore comunicazione e spirito di collaborazione.
Colgo l’occasione per dare una risposta molto generale a questo desiderio: nessuna collaborazione con i falsi e gli ipocriti, con chi manipola i cittadini ed i comitati facendogli credere cose non vere, con chi crede di essere l’unico intelligente in un mondo di stupidi. Nessuna collaborazione con chi utilizza le domande per fare insinuazioni senza poi mai dare le risposte.
Nessuna collaborazione con chi venderebbe anche la propria madre per un voto in più. Nessuna collaborazione con gli incompetenti e con chi spreca la propria occasione di amministrare la nostra città facendo meno del dovuto. Personalmente credo che non si vada lontani con la politica fatta in questo modo: si troverà sempre qualcuno che la sparerà più grossa.
Se infine potessi dare un consiglio (è ovvio che non posso, ma così per scherzare), direi a Gagliardi di iniziare a lavorare per Gubbio, non per i giornali, di smetterla con i giochetti con Ricci il PD e la strada per la Regione (lo hanno già menato per il naso una volta), ma di lavorare qui ed ora per i cittadini di Gubbio, tutti, anche quelli più deboli e meno “forti”.
Di lavorare anche per i casi mediaticamente non interessanti, dove umilmente bisogna dare il proprio contributo senza clamori. E di usare le parole per raccontarci le cose che ha portato a compimento, non quelle che ha sognato (per questo ci basta Renzi).
Sparare di meno e fare di più. Poi ci confronteremo in campagna elettorale. E lì saranno dolori. A riveder le stelle.
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