
Una scelta tra teatro, danza e voci contemporanee
Gubbio, 2 ottobre 2025 – In una città dall’identità ricca e profonda come Gubbio, il teatro non è semplice intrattenimento: è presidio culturale, spazio di incontro, parola vivente. È in questa convinzione che il TSU (Teatro Stabile dell’Umbria), presenta la sua Stagione 2025/26, del Teatro Comunale Luca Ronconi, capace di unire grandi maestri della scena, nuove voci contemporanee, danza, memoria e riflessione civile. Il cartellone, pensato con cura per rispondere alle esigenze di un pubblico eterogeneo, diventando così una occasione per sentirsi parte di un progetto più vasto: quello del legame tra arte e comunità, tra presente e passato, tra emozione e ragionamento, come riporta Federica Cesarini – Ufficio stampa Teatro Stabile dell’Umbria.
A introdurre il progetto è il Direttore del TSU, Nino Marino, che nelle sue parole restituisce il senso profondo della stagione:
“In una città come Gubbio, che porta con sé un’eredità storica e culturale straordinaria, il teatro rappresenta non solo un luogo di spettacolo, ma un presidio di comunità. In un tempo sempre più veloce e digitale, il valore dell’arte dal vivo diventa essenziale: ci ricorda la forza dell’incontro, della presenza e dello sguardo condiviso. La nuova Stagione porta a Gubbio grandi maestri della scena, nuove voci della drammaturgia contemporanea, momenti di riflessione civile e il linguaggio della danza: un percorso pensato per offrire alla città e al suo pubblico la bellezza e la necessità del teatro, oggi più che mai.”
Ciascuna parola pronunziata tratteggia una visione: il teatro come spazio vivo, capace di raccogliere e riflettere sogni, pensieri e inquietudini. Il volto umano di questa stagione emerge sin dalle intenzioni: connettendo generazioni, storie e sensibilità diverse.
Dal lato istituzionale, il Sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, sottolinea il valore sociale e simbolico del teatro:
“La nuova Stagione del nostro Teatro Comunale Luca Ronconi rappresenta un appuntamento fondamentale per la vita culturale della città. Il cartellone 2025/26 è ricco di proposte di altissimo livello che intrecciano i grandi classici, la contemporaneità e nuovi linguaggi scenici. Il teatro è luogo di incontro, di crescita e di riflessione: come Amministrazione siamo orgogliosi di sostenere una programmazione capace di offrire emozioni e strumenti di comprensione del presente, valorizzando al tempo stesso il patrimonio culturale di Gubbio.”
E l’Assessore alla Cultura Paola Salciarini aggiunge l’idea del teatro come esperienza condivisa, terreno di dialogo e partecipazione:
“Questa Stagione teatrale conferma la vocazione di Gubbio come città capace di accogliere spettacoli di qualità e di aprirsi al dialogo tra generi e linguaggi diversi: dalla prosa alla danza, dal teatro civile alla narrazione. È un cartellone che parla a tutte le generazioni e che invita la comunità a vivere il teatro come esperienza condivisa. Vogliamo che il Teatro Comunale Luca Ronconi continui a essere una casa della cultura, un luogo vivo e accessibile, dove ritrovarsi e sentirsi parte di un progetto comune.”
Con queste premesse culturali, sociali ed emotive, la Stagione prende avvio il 12 novembre alle 21 con Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello: un testo emblematico nella produzione del drammaturgo siciliano che mette sotto sguardo la finzione sociale, il disincanto e il conflitto tra apparenza e verità. In scena un cast di altissimo livello – Pippo Pattavina, Francesca Ferro, Riccardo Maria Tarci, Debora Bernardi, Aldo Toscano, Giampaolo Romania e Giuseppe Parisi – che attraversa i trabocchetti dell’ipocrisia borghese, invitando lo spettatore a porsi domande sul sé e sull’altro.
Si prosegue venerdì 21 novembre alle 21 con Matteotti. Anatomia di un fascismo, un testo potente che restituisce la figura dell’onorevole Giacomo Matteotti come simbolo di coraggio civile e vittima di violenza politica. Attraverso le parole di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo e la musica dei Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, lo spettacolo – coprodotto dal TSU – rinnova la memoria come responsabilità collettiva, interrogando il presente alla luce del passato.
L’5 dicembre, sempre alle 21, è la volta di Dioggene, monologo triplo scritto e diretto da Giacomo Battiato, interpretato da Stefano Fresi. Tre lingue (volgare toscano, lingua corrente contemporanea e romanesco), tre atmosfere, tre registri – epica, satira, commedia – per trattare con leggerezza e profondità alcuni temi centrali: la violenza maschile, la stupidità umana, il bisogno di bellezza e di amore.
Il cartellone ospita in dicembre un’attesa novità con OLTRE. Come 16+29 persone hanno attraversato il disastro delle Ande, di e con Fabiana Iacozzilli. Dopo il successo di Il grande vuoto, l’autrice e regista torna con uno spettacolo che fonde figura e narrazione in una storia di amore, sopravvivenza e rinascita, dove il limite dell’umano si misura con il silenzio e l’abisso.
Nel nuovo anno, domenica 18 gennaio alle 21 è in cartellone Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo, per la regia di Domenico Pinelli e un cast in dote a dodici attori: una commedia esilarante e al contempo leggera sul confine tra sanità e follia, tra verità taciute e spasmi del desiderio. È un omaggio diretto a uno dei grandi del teatro italiano del Novecento.
Giovedì 5 febbraio alle 21 spazio alla danza con Femina, creazione della storica coppia Abbondanza/Bertoni: un ritratto forte e lirico dell’universo femminile contemporaneo, in cui le danzatrici Sara Cavalieri, Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina Poerio esplorano identità, ciclicità, estetica e potere del corpo.
Lunedì 23 febbraio alle 21 la scena ritorna alla prosa con Cena con sorpresa, scritta da Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli: una commedia arguta con Tosca D’Aquino, Simone Montedoro, Toni Fornari e Elisabetta Mirra, che indaga come reagiscono le menti benpensanti quando la vita viene scombussolata da una scoperta inaspettata.
Il 5 marzo alle 21 è la volta di Borderlife. La nostra vita dall’altra parte, adattamento dell’omonimo romanzo di Dorit Rabinyan: la storia d’amore impossibile tra un’ex militare israeliana e un giovane artista palestinese, evocativa interpretazione moderna del mito di Romeo e Giulietta. (Spettacolo fuori abbonamento.)
L’atto conclusivo arriva lunedì 30 marzo alle 21 con Guarda le luci, amore mio, tratto dall’omonimo libro di Annie Ernaux (Premio Nobel 2022). Lo spettacolo trasforma un ipermercato in metafora inquietante dei tempi correnti. Le interpreti Valeria Solarino e Silvia Gallerano, dirette da Michela Cescon, incarnano due voci dell’ordinario che si confrontano con il sovvertimento della quotidianità, restituendo il teatro come forma di specchio critico del nostro mondo.
Questo cartellone, forte nella varietà e nella coesione d’intenti, propone un itinerario che attraversa classico e contemporaneo, memoria e sperimentazione, danza e parola, impegno civile e teatro di vicinanza. Ogni titolo diventa mèta e stazione di un pellegrinaggio culturale, uno stimolo a sentirsi comunità.
Abbonamenti e biglietti
La prelazione per gli abbonati della Stagione 24/25 è fissata da lunedì 6 a martedì 14 ottobre, presso il Comune di Gubbio (via Cairoli 1, ex Biblioteca comunale), dal lunedì al venerdì dalle 17:00 alle 19:30, sabato dalle 9:30 alle 13:00. È possibile rinnovare l’abbonamento anche via email a abbonamenti@teatrostabile.umbria.it, indicando nome, cognome e città.
La vendita dei nuovi abbonamenti sarà attiva da lunedì 20 a martedì 28 ottobre, con la possibilità di acquistare online sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria.
La vendita dei biglietti avrà inizio giovedì 6 novembre; la modalità online sarà disponibile sul sito ufficiale del teatro. È attiva anche la prenotazione telefonica tramite il Botteghino Telefonico Regionale del TSU (075 57542222), nei giorni feriali dalle 17:00 alle 20:00; è possibile prenotare anche dopo la fine della recita precedente.
Il Teatro Comunale Luca Ronconi si apre, ancora una volta, come casa della cultura e spazio condiviso, pronto ad accogliere chi vuole esserci — con cuore, ragione e passione.
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