
E’ stato pensato come un grande evento per attrarre flussi turistici e visitatori, adulti e bambini, da ogni parte d’Italia. E l’elemento che legittima le migliori speranze di successo, è la collocazione all’interno dell’ex Convento di S. Benedetto, a due passi dalla Gola del Bottaccione, famosa al mondo per le tracce di iridio stratificate nelle rocce, collegate alla teoria della scomparsa dei dinosauri. E proprio a questi giganti estintisi 65 milioni di anni fa, è dedicata la mostra ‘DINOSAURI DI GUBBIO – SULLE TRACCE DELL’ESTINZIONE’, che si terrà in due fasi, dal 27 febbraio, giorno dell’inaugurazione, al 17 maggio e successivamente, sempre nello stesso luogo, dal 15 settembre al 1 luglio 2016. A spiegare finalità, allestimenti, logistica e promozione sono stati questa mattina il sindaco Filippo Mario Stirati, l’assessore Lorenzo Rughi, l’amministratore unico di ‘Gubbio Cultura Multiservizi’ Roberto Tanganelli, che si occuperà della parte organizzativa, e il presidente del GAL Alta Umbria MarianoTirimagni, che ha finanziato in parte l’operazione.
« Cogliamo due obiettivi – ha affermato il sindaco Stirati – quello di collocare una mostra tematica di alto profilo scientifico e culturale e quello di restituire alla godibilità di tutti, in primo luogo degli eugubini, un contenitore chiuso da decenni e la cui valorizzazione a nuova vita rientra in pieno negli obiettivi strategici indicati nel Quadro Strategico del Centro Storico, di recente approvato dalla Giunta. » L’esposizione, di proprietà dell’argentino FabioFrachtenberg, verrà allestita all’interno del complesso benedettino olivetano, appena ristrutturato grazie al cofinanziamento ‘otto per mille’ della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello Stato e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Qui nel 2009 è stato inaugurato il laboratorio multimediale ‘Archivio della Terra’, che documenta lo stretto legame tra Gubbio, la scomparsa dei dinosauri e la Gola del Bottaccione, evidenziato dagli studi di Luis e Walter Alvarez nella sua portata scientifica.
E perfettamento colto, nelle potenzialità divulgative per la città, da Dino Clementi, promotore della valorizzazione di tale scoperta, e poi da sua moglie Fernanda Faramelli. Nel ringraziare coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione della mostra in tempi brevissimi, a partire dal comitato scientifico, l’assessore Rughi ha sottolineato come « la risposta da parte degli operatori è stata di piena collaborazione. Fare ‘rete’ è il modo migliore per essere propositivi e vincenti. »
Una spinta sicura alla visita della mostra verrà dall’uscita a giugno sugli schermi del film “Jurassic World”, ispirati ai terrificanti rettili terrificanti. Gli esemplari dei fossili di dinosauri che saranno esposti permetteranno di osservare le caratteristiche morfologiche a grandezza naturale, gli ambienti e gli stili di vita di questi animali che dominarono la superficie terrestre per oltre 180 milioni di anni. I fossili provengono per la gran parte dal Sud America e dalla Patagonia, in particolare. Era questa una delle regioni privilegiate dai dinosauri, dove erano sviluppate le foreste di conifere e di alberi molto grandi. Il percorso museale / espositivo sarà un facile itinerario fruibile da tutti, che include anche la città di Gubbio. La mostra e gli itinerari a essa collegati permetteranno a singoli, gruppi, famiglie e scuole di conoscere, a diversi livelli di approfondimento, una parte importante della storia della vita sulla terra. PER SCARICARE I TESTI DELLA CARTELLA STAMPA: http://we.tl/XE0X5Ngm3l – PER SCARICARE FOTO AD ALTA RISOLUZIONE:http://we.tl/fov5hb440K
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