
Uso distorto simboli Festa dei Ceri Gubbio, sindaco Stirati reagisce Un calcio volate e i Ceri di Gubbio vanno in frantumi. Certo non è realtà, ma a Gubbio si grida allo scandalo – e chi può dar loro torto -, anche perché, come afferma il sindaco Filippo Mario Stirati: “Nel corso degli anni, sia al simbolo dei Ceri, ma anche a quello dell’Albero di Natale più grande del mondo, è stato fatto di tutto”.
L’ultima in ordine di tempo sarebbe questa somiglianza – come riportato oggi da Euro Grilli (eugubino doc) sul Corriere dell’Umbria – sarebbe quella del marchio della federazione di Taekwondo (arte marziale coreana) dell’Umbria, la Fita. «Due anni fa le tre girate coi salami – scrive Grilli -, adesso un taekwondoka, cioè l’atleta che pratica l’antica arte marziale coreana, si esibisce in una spettacolare figura grazie alla quale “spacca” a metà tre fusti di colore rosso che assomigliano tantissimo ai tre Ceri».
Dai che ti ridai il sindaco Stirati si è incazzato (scusate il francesismo, ma quando ci vuole…). Da Palazzo comunale è stato fatto arrivare un comunicato stampa dove Filippo Mario Stirati interviene nella polemica che si è accesa in questi giorni, a seguito dell’ennesimo utilizzo allusivo ai simboli della ‘Festa dei Ceri’. «E’ un ulteriore occasione – scrive il sindaco – per essere fortemente indignati per questo nuovo abuso di tipo commerciale, volgare e offensivo dell’immagine e dei valori della secolare ‘Festa dei Ceri’ di Gubbio che è anche emblema dell’intera Umbria, chiamata dunque in causa come ente regionale ad adottare opportune contro misure.
Come in altre deplorevoli situazioni, questi simboli intangibili della nostra città sono stati vilipesi e strumentalizzati senza tener conto minimamente del rispetto dovuto, cercando di sfruttare la popolarità di cui i Ceri godono in tutto il mondo. Ma non vogliamo più rimanere nella fase della sterile protesta, è venuto il momento di agire.
L’ultima riunione del Tavolo della ‘Festa dei Ceri’, che comprende tutte le componenti della manifestazione, ha acquisito una serie di autorevoli pareri di carattere giuridico-amministrativo, ribadendo di dover adottare un formale atto di tutela. Occorre procedere in tal senso con determinazione verso tutte le immagini fondamentali della storia della città, legate al folklore e non solo, consentendoci di perseguire per legge ogni improprio utilizzo.
E’ necessario rompere gli indugi e procedere speditamente verso una soluzione giuridica che finalmente metta al riparo il fondamentale patrimonio identitario di Gubbio ».
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