Fiorucci: inclusione di Gubbio mai condivisa con noi
Il sindaco Vittorio Fiorucci interviene con fermezza sul tema del dimensionamento scolastico, chiarendo che l’inserimento del Comune di Gubbio tra i territori interessati non è mai stato concordato con l’amministrazione locale. La presa di posizione nasce dalle dichiarazioni dell’assessore regionale all’Istruzione, Fabio Barcaioli, rese in Consiglio regionale e successivamente ribadite, secondo cui la scelta sarebbe stata condivisa con il primo cittadino. Una ricostruzione che, secondo il sindaco, non trova alcun riscontro negli atti né nelle interlocuzioni avvenute.
Il Comune di Gubbio, con una lettera formale datata 9 settembre 2025, aveva comunicato alla Regione Umbria, alla Provincia di Perugia e all’Ufficio scolastico regionale la decisione di non presentare proposte di ridimensionamento per l’anno scolastico 2026/2027. La scelta era stata motivata da elementi concreti: assenza di autonomie scolastiche sotto soglia, mancanza di reggenze, vastità territoriale, natura montana del territorio, ruolo di area interna e precedenti recenti di riorganizzazione. Tale posizione era stata integralmente recepita dalla Provincia di Perugia, che nel piano approvato il 30 settembre 2025 non aveva inserito Gubbio tra i territori oggetto di proposta.
Coerentemente, anche la prima programmazione regionale, approvata dalla Giunta il 16 ottobre e dall’Assemblea legislativa il 30 ottobre, non contemplava alcun intervento sul Comune. Solo in seguito, a fronte della diffida ministeriale che imponeva alla Regione di rispettare il contingente complessivo delle autonomie scolastiche, la Giunta regionale ha adottato un nuovo atto il 28 novembre 2025, includendo per la prima volta Gubbio. Una decisione motivata da un generico equilibrio territoriale e con efficacia sospesa.
Il sindaco sottolinea che fino a quella data non vi era stata alcuna comunicazione preventiva che preannunciasse l’inclusione del Comune. Tra il 9 settembre e il 28 novembre non si sono registrate interlocuzioni né formali né informali con gli uffici provinciali o regionali. L’amministrazione comunale non è stata coinvolta in alcuna fase del procedimento, né chiamata a esprimere valutazioni o assensi. L’unico contatto successivo è avvenuto il 2 dicembre, quando lo stesso Fiorucci ha richiesto chiarimenti telefonici su un provvedimento già adottato.
In quell’occasione, precisa il sindaco, non vi è stata alcuna condivisione o avallo politico, ma soltanto un confronto esplicativo. Anche l’incontro con le organizzazioni sindacali e le dirigenze scolastiche, tenutosi dopo l’adozione del provvedimento, si è limitato a illustrare una decisione già presa, senza alcun coinvolgimento preventivo delle istituzioni locali.
Per questo motivo, le affermazioni dell’assessore Barcaioli, secondo cui la soluzione sarebbe stata condivisa con il sindaco tra settembre e novembre, vengono smentite con decisione. “La scelta – ribadisce Fiorucci – è stata assunta unilateralmente dalla Regione Umbria e successivamente illustrata, non concordata”.
Il Comune di Gubbio, fonte del comunicato, non intende sottrarsi al confronto istituzionale né ignorare la complessità del quadro nazionale. Tuttavia, ritiene necessario ribadire che le responsabilità delle decisioni devono essere attribuite sulla base degli atti e delle competenze, senza sovrapposizioni o ricostruzioni a posteriori.
Il sindaco richiama l’importanza della trasparenza e della correttezza istituzionale su un tema che riguarda studenti, famiglie e comunità locali. “Il nostro impegno – conclude – è tutelare il sistema scolastico con serietà, determinazione e rispetto delle istituzioni, nella piena fedeltà ai fatti documentati”.
La vicenda mette in luce la delicatezza del rapporto tra enti locali e Regione, soprattutto quando si affrontano questioni che incidono direttamente sulla vita delle comunità. La posizione del Comune di Gubbio, espressa con chiarezza e documentata nei passaggi formali, evidenzia come la concertazione sia mancata e come la decisione regionale sia stata percepita come un’imposizione.
Il dibattito sul dimensionamento scolastico, che si inserisce in un quadro nazionale di razionalizzazione delle autonomie, assume così un rilievo particolare in Umbria. La scelta di includere Gubbio, senza un previo confronto, ha generato tensioni istituzionali e richiesto una puntualizzazione pubblica da parte del sindaco.
La fonte del comunicato, l’amministrazione comunale di Gubbio, ribadisce che la correttezza istituzionale non è un optional ma un dovere, soprattutto quando si tratta di decisioni che incidono sul futuro delle nuove generazioni.

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