Dopo due anni ritrovati beni pignorati e venduti dal debitore

L’attuale detentore è stato denunciato per incauto acquisto

Dopo due anni ritrovati beni pignorati e venduti dal debitore

Dopo due anni ritrovati beni pignorati e venduti dal debitore Alla fine giustizia è stata fatta. I Carabinieri della Stazione di Nocera Umbra, al termine di un’attività d’indagine, sono riusciti a recuperare dei beni che erano stati pignorati e che il debitore, per evitare che venissero recuperati dall’Istituto Vendite Giudiziarie, aveva deciso di vendere.

I fatti risalgono al 2014 quando ad un nocerino, inadempiente verso alcuni creditori, sono stati pignorati alcuni beni tra i quali vi era una sega per legname di grosse dimensioni. Questo, prima che i beni venissero recuperati dall’Istituto Vendite Giudiziarie, se ne è disfatto vendendoli, anche se non poteva farlo. A quel punto il creditore ha ritenuto opportuno denunciare il fatto alla competente Autorità Giudiziaria.

A seguito delle indagini svolte, i militari, anche se a distanza di due anni, sono riusciti ad individuare la sega sequestrandola ed affidandola al legittimo proprietario.

L’attuale detentore, che l’aveva acquistata ad un prezzo irrisorio rispetto al valore commerciale del bene, è stato denunciato per incauto acquisto poiché dalla dinamica della vicenda non poteva non sospettare che la provenienza fosse illecita.

INCAUTO ACQUISTO

Commette tale contravvenzione chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato (art. 712 c.p.).
Egualmente è punito chi si adopera per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza.
Per la punibilità è sufficiente che chi acquista non abbia prestato la dovuta diligenza quando, per qualità delle cose acquistate, le condizioni di chi offre il prezzo, doveva sospettare l’illiceità della loro provenienza. È proprio l’elemento soggettivo un elemento differenziale tra (—) e ricettazione: colpa per il primo reato, dolo per il secondo: mentre nella ricettazione c’è la certezza, da parte dell’agente, della provenienza delittuosa della cosa acquistata o ricevuta, nell’altro c’è il colposo mancato accertamento di quella provenienza.
Altra differenza consiste nel fatto che il reato presupposto, nella fattispecie in esame, può anche essere una contravvenzione.
Chi subisce la condanna per questa contravvenzione può essere sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata.
Pena: arresto fino a 6 mesi o l’ammenda non inferiore a euro 10.

 
Chiama o scrivi in redazione



Scrivi in redazione

Eventi in Umbria

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*