
La Festa dei Ceri di Gubbio al centro di studio CNR
La Festa dei Ceri – La città di Gubbio è stata scelta come “caso scuola” per uno studio sulle implicazioni dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale immateriale. Questo avviene nell’ambito del progetto GreenHeritage, un’iniziativa coordinata dal CNR e focalizzata sulla gestione sostenibile e adattiva delle tradizioni culturali in Europa. La celebrazione della Festa dei Ceri, uno degli eventi più significativi della città, è stata analizzata come esempio per capire come i cambiamenti climatici possano influire sulle tradizioni secolari.
Il CNR è da anni impegnato nello studio degli effetti del cambiamento climatico sul patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso i progetti Heracles e GreenHeritage. Questi progetti sono finanziati dall’Unione Europea e mirano a sviluppare soluzioni innovative per proteggere i siti e le tradizioni culturali dalle sfide poste dal clima in mutamento.
Il progetto Heracles ha già portato a significativi risultati, con ricerche sulla vulnerabilità di edifici storici e mura antiche, tra cui quelle di Gubbio. Nel caso eugubino, i ricercatori hanno monitorato il rischio di dissesto idrogeologico che minaccia l’integrità delle strutture urbane a causa delle alterazioni climatiche. Il progetto ha avuto anche applicazioni in Grecia, con il monitoraggio di siti Unesco come il Palazzo di Cnosso a Creta e la fortezza veneziana di Koules nel porto di Heraklion.
Nel progetto GreenHeritage, l’attenzione è rivolta all’adozione di approcci sistemici per tutelare il patrimonio immateriale. L’analisi della Festa dei Ceri offre uno spunto per comprendere come un evento tradizionale possa evolvere in risposta ai cambiamenti ambientali. Il clima più caldo e le variazioni nelle condizioni meteorologiche possono influire sulla gestione dell’evento, sugli orari e sulle modalità di svolgimento, ponendo sfide nuove per la preservazione delle tradizioni locali.
La necessità di un approccio consapevole è stata ribadita dal CNR durante la recente Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum, dove il Comune di Gubbio, rappresentato dal sindaco Vittorio Fiorucci, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello. Questo accordo punta alla valorizzazione e tutela del patrimonio culturale immateriale, come la Festa dei Ceri, alla luce delle sfide ambientali. L’incontro ha rappresentato un’occasione per discutere la connessione tra la conservazione delle tradizioni e la sostenibilità, riflettendo su come integrare la protezione del patrimonio con pratiche più rispettose dell’ambiente.
In generale, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, recentemente conclusasi a Baku, ha sottolineato l’importanza dell’adattamento del patrimonio culturale agli effetti del cambiamento climatico. Grazie agli sforzi di 35 Paesi, è stato deciso di inserire il patrimonio culturale nel Fondo delle Nazioni Unite per le perdite e i danni, garantendo maggiore attenzione a livello internazionale per la sua protezione. In questo contesto, il lavoro del CNR e di altre istituzioni italiane sta contribuendo a una riflessione globale sul futuro delle tradizioni e sulla necessità di soluzioni innovative per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico.
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