
Il grande vuoto di Fabiana Iacozzilli in scena a Gubbio
La Stagione 2024/2025 del Teatro Comunale Luca Ronconi di Gubbio propone, per la serata di sabato 25 gennaio alle 21, Il grande vuoto, spettacolo firmato da Fabiana Iacozzilli, che unisce teatro e multimedialità per raccontare il disfacimento di una famiglia. Il lavoro, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria con il sostegno dell’amministrazione comunale, è in lizza per quattro Premi UBU: Miglior spettacolo di teatro, Miglior regia per Fabiana Iacozzilli, Miglior attrice per Giusi Merli e Miglior disegno luci per Raffaella Vitiello.
La regista e autrice Fabiana Iacozzilli, affiancata nella drammaturgia da Linda Dalisi, esplora il progressivo dissolversi di una famiglia attraverso un linguaggio scenico che intreccia narrazione e tecnologia. La protagonista, interpretata da Giusi Merli, è un’ex attrice affetta da una malattia neurodegenerativa, che si aggrappa agli ultimi ricordi della sua carriera, recitando frammenti del monologo tratto da Re Lear. Il declino della sua memoria si riflette sulla casa, che da luogo vissuto si trasforma in uno spazio colmo di oggetti e ricordi, mentre le persone lo abbandonano progressivamente.
L’opera prende ispirazione da testi come “Una donna” di Annie Ernaux, “Fratelli” di Carmelo Samonà e “I curacari” di Marco Annicchiarico, ponendo al centro della scena il legame tra una madre, i figli e un padre scomparso. La regia integra la proiezione di immagini in tempo reale, utilizzando riprese da videocamere di sorveglianza per mostrare la vita quotidiana della protagonista nel suo isolamento. Il pubblico osserva così momenti di solitudine e gesti ripetitivi: fissare la televisione spenta, giocare a carte, cercare oggetti nei cassetti per poi riporli, in un ciclo che riflette il lento svanire dell’identità.
Il grande vuoto rappresenta il capitolo conclusivo della Trilogia del Vento, in cui la regista indaga tre fasi dell’esistenza umana. Dopo “La classe”, incentrato sul rapporto con i maestri dell’infanzia, e “Una cosa enorme”, dedicato alla genitorialità e alla cura, questa nuova opera affronta la vecchiaia e il tema della memoria.
L’interrogativo che guida la ricerca della Iacozzilli è quello posto da un fumetto di Giulia Scotti: “Il punto è trasformare il dolore in bellezza. Ci riusciremo ancora?” Un quesito che attraversa l’intero spettacolo, sospeso tra il dramma e la poesia della messa in scena.
I biglietti sono disponibili presso il Botteghino Telefonico Regionale del TSU (075 57542222) nei giorni feriali dalle 17 alle 20. La prenotazione è possibile al termine dell’ultima replica dello spettacolo precedente. La vendita online è attiva sul sito www.teatrostabile.umbria.it
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