
Lavori ai giardini storici di Gubbio, protesta cittadina in corso
Lavori a giardini storici – I lavori in corso alla storica Piazza 40 Martiri di Gubbio stanno sollevando forti polemiche tra i cittadini, che accusano l’amministrazione di aver danneggiato irrimediabilmente uno degli spazi verdi più significativi della città. L’intervento, che riguarda i Giardini Grandi, è stato definito “una barbarie senza soluzione di continuità” dai critici, che lo considerano un atto di “dequalificazione” della piazza storica.
L’intervento ha previsto l’introduzione di materiali come il corten, la pietra tombale e il cemento, a scapito del verde e degli elementi storici ottocenteschi. I giardini sono stati ridotti di dimensioni e il paesaggio originale, che prevedeva cordoli in pietra, è stato alterato. Secondo gli oppositori, questa scelta ha trasformato l’area in uno spazio innaturale, eliminando qualsiasi traccia della struttura storica e riducendo l’area verde che ne costituiva la caratteristica principale.
Il progetto ha suscitato una forte reazione tra i cittadini, che nel corso dell’anno passato hanno raccolto circa 800 firme contro la “riqualificazione”. Per i critici, la riqualificazione è una risposta inadatta, che non solo appesantisce l’area, ma minaccia anche il valore storico del sito, precludendo la possibilità di futuri interventi di restauro o scavi archeologici. Secondo i detrattori, si sarebbe potuto utilizzare meglio il budget disponibile, intraprendendo scavi archeologici nella zona, che potrebbe rivelare nuove tracce di storia e attrarre il turismo di qualità.
La decisione di utilizzare il corten, un materiale che oggi è molto in voga per le sue caratteristiche moderne, è vista come una dimostrazione di provincialismo e arretramento culturale. Il corten, seppur esteticamente di moda, è ritenuto completamente inappropriato per la piazza storica, poiché non rispetta la natura del luogo e crea un contrasto evidente con il contesto circostante. La sua applicazione è inoltre considerata pericolosa per la sicurezza pubblica, con i bordi di taglio del materiale che rappresentano un rischio per bambini e anziani, frequentatori abituali della piazza.
I giardini ottocenteschi, un tempo oasi di naturalità nel cuore della città, rischiano di perdere definitivamente la loro funzione e bellezza. La nuova pavimentazione in ghiaia cementizia prevista per l’area fa perdere all’ambiente la sua naturalezza, un elemento che ne aveva sempre contraddistinto l’aspetto. La manutenzione della ghiaia autentica, che sarebbe stata la soluzione migliore, è stata abbandonata in favore di un tipo di materiale che compromette la fruibilità e il valore estetico del sito.
Oltre alla protesta popolare, che sta raccogliendo consensi e preoccupazioni, gli appelli alla nuova amministrazione sono chiari: fermare immediatamente i lavori e ascoltare la voce dei cittadini. In questo contesto, è stata citata anche una riflessione di John Ruskin, critico e restauratore dell’epoca vittoriana, che sosteneva come i monumenti e i giardini storici fossero proprietà delle generazioni future. La sua visione invita alla cura e al rispetto per i luoghi storici, affinché le future generazioni possano godere di questi patrimoni senza doverli restaurare in modo superficiale.
La nuova amministrazione è quindi chiamata a rivedere il progetto, non solo per salvaguardare il patrimonio culturale e naturale di Gubbio, ma anche per rimettere al centro del dibattito la necessità di un restauro filologico, che sappia rispettare la storia e la bellezza del luogo.
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