Gualdo Tadino intitola giardini ad Anna Kuliscioff

Gualdo Tadino intitola giardini ad Anna Kuliscioff

Intitolazione per celebrare figure femminili nella città

L’Amministrazione Comunale di Gualdo Tadino ha inaugurato martedì 3 giugno un nuovo percorso dedicato all’intitolazione di spazi verdi a donne di rilievo storico, con la prima tappa ai giardini adiacenti la Rocca Flea, ora dedicati ad Anna Kuliscioff, figura simbolo del femminismo italiano e attivista per i diritti delle lavoratrici.

L’iniziativa, promossa dal Comune in collaborazione con l’Istituto Casimiri, la Commissione Pari Opportunità, l’Istituto Comprensivo, la Fondazione Anna Kuliscioff e l’associazione Articolo 21, si propone di valorizzare il contributo femminile alla storia nazionale e locale.

Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco e presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, l’assessore alla Cultura Gabriele Bazzucchi, la discendente di Kuliscioff Andreina Cerletti, lo scrittore Brunello Castellani, rappresentanti dell’associazione Articolo 21, della Commissione Pari Opportunità, studenti e docenti delle scuole coinvolte.

L’intitolazione rientra in un progetto più ampio annunciato dal sindaco Presciutti in occasione della Giornata Internazionale della Donna, volto a dedicare aree pubbliche a figure femminili di rilievo storico e culturale, con l’obiettivo di riconoscere pubblicamente il ruolo fondamentale delle donne nella storia e nella società.

Il sindaco ha definito questo momento come l’avvio di un percorso importante per Gualdo Tadino, ricordando che la scelta di dedicare i giardini a Anna Kuliscioff nasce anche dal recente lavoro editoriale dello scrittore Castellani, che ha contribuito a riscoprire e a valorizzare la figura di questa donna straordinaria. Ha inoltre anticipato che seguiranno altre intitolazioni, tra cui quelle a Tina Anselmi e alla concittadina Maria Spigarelli, prime sindache d’Italia.

L’iniziativa ha coinvolto direttamente le scuole del territorio, evidenziando l’impegno della comunità nel promuovere la parità di genere e nel riconoscere pubblicamente le donne che hanno segnato il progresso sociale e civile.

Lo scrittore Brunello Castellani ha sottolineato l’importanza di colmare le carenze nella toponomastica cittadina attraverso la valorizzazione di figure femminili di spicco, definendo Anna Kuliscioff come una mente politica di rilievo europeo, pioniera nell’educazione femminile e attivista instancabile per la giustizia sociale e i diritti delle donne, ancora oggi modello per la lotta all’indipendenza economica femminile.

L’assessore alla Cultura Bazzucchi ha evidenziato come l’intitolazione sia un’occasione per riflettere sul valore della storia e della cultura locale, mettendo in luce figure di grande impatto politico e sociale come Kuliscioff, la cui vita è stata dedicata alla lotta contro le diseguaglianze e al sostegno delle persone più deboli.

Anna Kuliscioff, nata nel 1854 a Sinferopoli, in Crimea, da famiglia ebrea benestante, si distinse fin da giovane per la sua scelta di studiare scienze e filosofia al Politecnico di Zurigo, decisione rivoluzionaria per una donna di quel tempo. Successivamente impegnata nei movimenti populisti russi, dovette lasciare il paese per evitare la repressione zarista e adottò il cognome Kuliscioff come segno di solidarietà con le classi meno privilegiate.

Stabilitasi in Italia, divenne protagonista del socialismo riformista e collaborò con figure di spicco come Andrea Costa e Filippo Turati, fondando il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. Laureata in medicina, non poté esercitare negli ospedali a causa del suo sesso, ma operò come “dottoressa dei poveri” a Milano.

Fu tra le prime a portare la questione femminile all’interno del movimento socialista, affermando nel 1890 nel discorso “Il monopolio dell’uomo” che la vera emancipazione delle donne sarebbe derivata dall’indipendenza economica.

Kuliscioff morì nel 1925, ma la sua eredità rimane un punto di riferimento nella storia dei diritti civili e del pensiero politico italiano, oggi celebrata anche attraverso l’intitolazione dei giardini di Gualdo Tadino.

 
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