
Dalla Basilica a Palazzo dei Consoli, rito rispettato
Domenica 4 maggio 2025, Gubbio ha accolto con partecipazione e intensità la Discesa dei Ceri, rito che precede la celebre Festa del 15 maggio. I tre Ceri, strutture lignee simbolo della comunità eugubina, sono stati trasportati a spalla dai ceraioli dalla Basilica di Sant’Ubaldo fino a Piazza Grande, segnando un passaggio fondamentale della tradizione. Migliaia di persone si sono assiepate lungo gli stradoni del Monte Ingino, in un clima di solennità e festa.
Alle prime luci dell’alba, il monte si è popolato di ceraioli, devoti e semplici spettatori. L’aria pungente del mattino non ha frenato l’entusiasmo dei presenti, giunti fin dalle prime ore per assistere alla Messa delle 8:00, officiata da don Mirko Orsini. Il sacerdote, rivolgendosi alla folla riunita ai piedi della basilica, ha messo in evidenza il significato profondo del rito: un gesto di unione e solidarietà che coinvolge un’intera città. L’evento assume un ulteriore valore nell’anno giubilare, in cui la comunità è chiamata a riflettere sul senso di appartenenza e sul valore della condivisione.
Poco dopo le 9:00, i tre Ceri, dedicati a Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio, hanno lasciato la basilica tra applausi e cori. Portati in spalla da gruppi distinti di ceraioli, ciascuno contraddistinto dal colore della propria muta, i Ceri hanno affrontato il percorso di discesa tra strette vie e tornanti del monte. L’intero tragitto, presidiato e ordinato, si è svolto in un’atmosfera di intensa partecipazione. Lungo il cammino, le grida di incitamento e le lacrime di commozione si sono fuse in un unico flusso emotivo, testimoniando quanto il rito sia radicato nell’identità locale.
Al loro arrivo in Piazza Grande, i Ceri sono stati accolti dal suono del Campanone, che ha risuonato sopra i tetti del centro storico. Un momento sentito e atteso, nel quale cittadini e turisti si sono uniti in un applauso collettivo. I Ceri sono stati sistemati all’interno dell’Arengo del Palazzo dei Consoli, dove rimarranno esposti fino alla giornata clou del 15 maggio, quando avrà luogo la celebre corsa in onore di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio.
Grande attenzione ha suscitato la figura dei capodieci 2025: Giuseppe Piccioloni per il Cero di Sant’Ubaldo, Giuliano Baldelli per quello di San Giorgio, e Mattia Martinelli per Sant’Antonio. Hanno guidato con fermezza e senso di responsabilità i propri gruppi lungo l’intero percorso, affiancati dai capocetta, punti di riferimento nei momenti più complessi della discesa. I tre, consapevoli del ruolo loro affidato, hanno incarnato lo spirito di dedizione e rispetto per la tradizione, conquistando l’ammirazione della folla.
Non sono mancati i giovani ceraioli, presenti in gran numero. La loro partecipazione è apparsa come un ponte tra passato e futuro, un segno tangibile della vitalità della tradizione. Con il fazzoletto annodato al collo e lo sguardo carico di entusiasmo, hanno affiancato i veterani in ogni fase della giornata, confermando l’efficacia del tramandare orale e familiare che caratterizza questa manifestazione.
Nel corso della mattinata, l’intera città si è trasformata in un palcoscenico collettivo. Balconi addobbati, vetrine decorate, e cori spontanei hanno fatto da cornice a un evento che va oltre la semplice rievocazione. Gubbio si è stretta attorno ai suoi simboli, confermando il legame inscindibile tra la cittadinanza e i Ceri. Per i visitatori giunti da fuori, l’esperienza ha rappresentato un’immersione autentica in una realtà dove sacro e profano si fondono senza soluzione di continuità.
Ora che i Ceri si trovano nel cuore della città, cresce l’attesa per la giornata del 15 maggio. La Festa dei Ceri, con la sua corsa spettacolare e carica di significati, rappresenta il culmine di un percorso iniziato proprio con la discesa. Ogni passaggio, ogni gesto rituale, contribuisce a scandire il tempo della comunità, in un equilibrio che si rinnova di anno in anno.
In queste ore, mentre il fermento per la corsa aumenta, Gubbio custodisce i suoi Ceri come un bene prezioso. Il conto alla rovescia è iniziato e, come sempre, si avvicina il momento in cui la città tornerà a correre, unita sotto lo sguardo di Sant’Ubaldo.
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