Festival del Medioevo: tra Benedetto da Norcia e cavalleria immaginata

Gubbio, la terza giornata tra storia e spettacolo con Saudino

Festival del Medioevo: tra Benedetto da Norcia e cavalleria immaginata

Festival del Medioevo: tra Benedetto da Norcia e cavalleria immaginata

La terza giornata del Festival del Medioevo a Gubbio ha offerto un’ampia riflessione sui temi del periodo medievale, con interventi che hanno spaziato dalla figura di Benedetto da Norcia alla cavalleria e alla ricostruzione immaginaria del Medioevo. La giornata è culminata con la lezione-spettacolo di Matteo Saudino, conosciuto come BarbaSophia, che ha presentato il tema de “Il rasoio di Occam”, offrendo una riflessione filosofica su concetti complessi in modo semplice e accessibile.

Il professor Umberto Longo, intervenuto durante la giornata, ha concentrato la sua lezione sulla figura di Benedetto da Norcia, descrivendolo come “un astro luminoso”, seguendo la narrazione del biografo Gregorio Magno. Longo ha sottolineato come Benedetto, attraverso la sua Regola, sia riuscito a creare un modello di monachesimo che ha trasformato l’eremita in una figura impegnata nel mondo, diventando una guida spirituale in un’Europa devastata da carestie e conflitti. In questo contesto, il santo venne visto come un punto di riferimento per un’umanità in cerca di stabilità e pace.

Il professor Gaetano Lettieri ha poi concentrato il suo intervento su un altro gigante del Medioevo, Agostino, definendolo “il teologo della luce”, ma anche colui che ha esplorato le tenebre della grazia divina e della predestinazione. Lettieri ha approfondito l’importanza di Agostino come guida spirituale e intellettuale, la cui influenza ha segnato profondamente la teologia medievale.

Lo storico Alessio Innocenti ha invece offerto una prospettiva diversa, parlando del Medioevo immaginato. Attraverso il suo libro illustrato, Innocenti ha descritto un periodo ricco di simbolismo e immaginazione, evocando chiostri medievali e ambienti pieni di mistero. L’uso del simbolismo nel Medioevo, secondo Innocenti, cattura ancora oggi l’immaginario collettivo.

Anche il giornalista Marco Brando ha dato il suo contributo, discutendo dell’abuso del termine “medievale” in senso negativo. Brando ha messo in evidenza come spesso si creino cliché che associano il Medioevo a sofferenza e barbarie, distorcendo la realtà storica e creando un’immagine falsata del periodo. Il suo lavoro si concentra sulla decostruzione di questi stereotipi, offrendo uno sguardo più accurato e bilanciato.

Nel corso della giornata è intervenuto anche il professor Tommaso di Carpegna Falconieri, che ha affrontato il tema del Parsifal medievale, considerato insieme al Graal come uno dei simboli della luce e della purezza. La cavalleria medievale e la ricerca del Graal sono stati al centro della sua analisi, uniti dall’idea di un eroismo spirituale.

La storica dell’arte Virtus Zallot ha invece presentato il tema del Medioevo degli abbracci, sottolineando come l’abbraccio, nelle sue molteplici forme, fosse un gesto di relazione profonda. Dai cavalieri che affrontavano pericoli per abbracciare l’amata ai gesti di carità di San Francesco, l’abbraccio era un simbolo potente di legame umano nel periodo medievale.

Il direttore della rivista Medioevo, Andreas Steiner, ha offerto uno spaccato sulla storia di Malta, sottolineando le influenze bizantine e arabe che hanno plasmato l’isola, ancora oggi visibili nell’architettura e nei costumi locali.

In conclusione, la terza giornata del Festival del Medioevo ha visto anche l’intervento del professor Antonio Brusa, che ha richiamato l’attenzione sull’uso eccessivo di stereotipi negativi associati al Medioevo, contrapposti all’idea moderna di progresso. Brusa ha incoraggiato una correzione di questi errori, invitando gli studiosi e i divulgatori a utilizzare una “matita rossa e blu” per riscrivere una narrazione più corretta di quel periodo.

La giornata si è infine chiusa con un approfondimento di Fulvio Delle Donne sulla genesi dell’Università Federico II di Napoli, il primo ateneo laico, fondato 800 anni fa dall’imperatore svevo Federico II.

 
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