Carlo Lucarelli racconta il Medioevo oscuro al Festival di Gubbio
Il Festival del Medioevo ha visto protagonista Carlo Lucarelli, noto autore e scrittore, che ha catturato l’attenzione del pubblico con un intervento sulle oscurità del Medioevo. Lucarelli, con il suo stile inconfondibile, ha presentato il podcast “Nero come il terrore”, dedicato alle storie violente di quell’epoca, tra cui i delitti di Gilles de Rais, meglio conosciuto come Barbablù, un nobile francese divenuto tristemente famoso per i suoi atroci crimini.
Durante il suo intervento, Lucarelli ha sottolineato come il Medioevo sia spesso percepito come un’epoca di terrore, un’immagine alimentata da pregiudizi e stereotipi. Tuttavia, ha affermato che, nonostante le sue contraddizioni, non è stato solo un periodo di violenze e ingiustizie. La realtà storica è molto più complessa e articolata di quanto spesso si creda.
Tra i casi più emblematici di cui ha parlato vi è quello di Barbablù, un vero e proprio serial killer medievale, giustiziato per la morte di oltre 200 giovani. Lucarelli ha raccontato di come questo personaggio abbia incarnato le violenze e gli abusi di potere del tempo, ma anche la caduta di quei potenti che, contrariamente alle aspettative, non sono riusciti a sfuggire alla giustizia.
Temi Trattati
Gilles de Rais: noto come Barbablù, un nobile francese condannato per gli orribili delitti commessi contro oltre 200 giovani.
Processi agli animali: una peculiarità del Medioevo, in cui gli animali accusati di atti criminali venivano processati come fossero umani.
Fiabe e superstizioni: la nascita delle figure dei cavalieri senza paura e macchia, e delle streghe, spesso distorte da una narrativa moderna lontana dalla realtà storica.
Lucarelli ha inoltre affermato che il Medioevo non è stato un’epoca unicamente dominata dalla paura e dalla superstizione, ma un periodo di grande complessità, con intrighi politici, inquisizioni e cambiamenti sociali profondi. Ha concluso il suo intervento affermando che “è importante liberarsi dai falsi miti e guardare con occhi critici ogni epoca”.
Focus Sui Temi Storici
Nella stessa giornata, durante il Festival del Medioevo, è stata tenuta la cerimonia di consegna delle borse di studio della Fondazione Mazzatinti, in memoria di Gennaro Pinna e Francesco Allegrucci, destinata agli studenti più meritevoli della città di Gubbio. L’evento ha dato l’avvio a una serie di conferenze che hanno approfondito diversi aspetti storici e culturali legati alla città e all’epoca medievale.
Interventi Degli Autori
Alberto Luongo ha discusso il tema del governo di popolo a Gubbio, un fenomeno unico che vide l’allontanamento di alcuni magnati a favore della nascita di un governo popolare. Questo equilibrio venne poi distrutto da Uguccione della Faggiola, che portò Gubbio nel campo dei ghibellini, un’alleanza che suscitò grande stupore persino presso la corte aragonese.
Marco Menichetti, geologo, ha esplorato la storia delle cave di Gubbio, soffermandosi sui regolamenti del 1326 che prevedevano autorizzazioni specifiche per l’estrazione della pietra. Ha ricordato inoltre il ruolo degli scalpellini nella gestione della Festa dei Ceri nel XV secolo, quando ancora non erano i muratori a organizzare l’evento.
Carlo Tosco ha parlato dell’organizzazione degli spazi di potere laico a Gubbio, con particolare riferimento alla costruzione del Palazzo dei Consoli e del Palazzo del Podestà, espressioni architettoniche che dimostrano l’influenza della tradizione romana sulla città medievale.
Calendarietto:
Festival del Medioevo
Luogo: Gubbio
Evento: Conferenza di Carlo Lucarelli: Nero come il terrore
Orario: 10:30
Consegna delle borse di studio
Luogo: Palazzo dei Consoli
Orario: 9:00
Spettacolo “L’ombra del Santo”
Luogo: Piazza Grande
Orario: 21:00
Altri interventi:
Il professor Pietro Colletta ha tenuto una lezione sulla lingua latina, definendola una “lingua che unisce” e che ha svolto un ruolo centrale nell’elaborazione e nella comunicazione del sapere per secoli. Ha sottolineato come il latino sia stato una lingua viva, subendo evoluzioni e influenze, fino a diventare il mezzo con cui si trasmettevano i saperi dell’epoca.
Sergio Valzania, invece, ha parlato della moneta come primo media di massa, portando come esempio il Fiorino fiorentino, che divenne una moneta di riferimento grazie al suo contenuto d’oro di 3 grammi, imponendosi in un periodo in cui non esistevano altre monete auree.
A conclusione della giornata, Patrizia Bovi, musicista e fondatrice dell’Ensemble Micrologus, ha offerto una riflessione sulla rivoluzione della musica medievale, passando dalla monodia alla polifonia.
Il festival prosegue con numerosi altri eventi, tra cui l’attesissimo incontro con Francesco Guccini in programma per sabato 28 settembre.
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