Ricomincia la stagione artistica dello Spazio Galleria – Palazzo del Bargello di Gubbio, che sabato 28 febbraio, alle ore 11.30, con una conferenza stampa pubblica, presenterà la nuova programmazione di mostre 2015, con il patrocinio del Comune di Gubbio e della Regione Umbria. Un percorso fruttuoso, che dopo un lungo studio, ha portato alla selezione mirata di artisti di grande qualità del panorama regionale e nazionale, che ogni mese esporranno in questo prestigioso luogo. Dieci mostre d’arte contemporanea, con cambio di sipario mensile e quindici artisti complessivamente coinvolti, che si esprimono con stili e tecniche molto diverse, dalla pittura, alla scultura, alla fotografia, dall’informale al puro naive: Carlo Franzoso, Caterina Satta, Paolo Camiz, Paola Babini, Roberto Pagani, Rosetta Berardi, Andrea Cerone, Maurizio Ermenegildi, Antonio Giovanni Mellone, Francesco Maiolo, Fabio Dall’Olio, Renata Maccaro, Valeria Mariotti ed Angiolo Pergolini. “Ad inaugurare la rassegna le originalissime opere del pittore-matematico Agathos, al secolo Carlo Franzoso”, spiega Catia Monacelli, Direttore del Bargello e curatore del progetto, “personalità tra le più enigmatiche dello scenario artistico contemporaneo, che presenterà opere in assoluto contrasto rispetto al contenitore museale”.
Appena adolescente gli studi scientifici e le frequentazioni di ambienti legati al pensiero di René Guenon influenzano la sua pittura e la sua visione della scienza: ne seguono ferme convinzioni soggettiviste delle dimensioni degli spazi che portano alla dimostrazione vettoriale della ‘Congettura di Goldbach’ sui numeri primi, pubblicata nel 2011 e rimasta ad oggi inconfutata. Carlo Franzoso è ritenuto il caposcuola della corrente dell’Espressionismo matematico, ma, mentre è evidente nella sua opera il richiamo concettuale all’Espressionismo astratto, egli ne ribalta totalmente i riferimenti concettuali: se da una parte si trova la rottura radicale con tutti i vincoli canonici che porta molti artisti a lasciare la composizione al caso, in Agathos si trova la più rigida applicazione teoretica della matematica, che pone la sua opera come assolutamente unica.
Una delle certezze che ha accompagnato la logica per secoli è stata la presenza di due elementi considerati a priori: lo spazio e il tempo. Il tempo, grazie alle scoperte della fisica contemporanea, è stato demolito come elemento di certezza; Agathos demolisce anche lo spazio, visto nella sua componente più chiara: la dimensione. “Il Suo Universo è quindi un Universo a-dimensionale. Lo sforzo epistemologico è notevole ed è teso a designare un Universo in cui le leggi fisiche e matematiche vengono applicate in una descrizione puntuale del mondo di cui lo spettatore scopre improvvisamente di non conoscere nulla”, così lo definisce Vincenzo Sardiello, sociologo ed esperto d’arte, che sarà presente a Gubbio proprio il 28 febbraio per inaugurare la mostra di Agathos. Parteciperanno inoltre insieme ad Elisa Polidori Storico dell’Arte, Fabio Mariani Presidente dell’Università dei Muratori e Scalpellini di Gubbio. La mostra dal titolo Universo adimensionale, sarà aperta al pubblico fino al 29 marzo, per informazioni: 0759220339 – info@museogubbio.it
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