Pococacio (M5S) propone il reddito di residenza attivo per salvare i borghi rurali
La candidata del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni europee nella circoscrizione Centro, Valentina Pococacio, presenta la sua proposta per contrastare lo spopolamento delle zone rurali e appenniniche: il reddito di residenza attivo. Questo strumento di sostegno mira ad incentivare i giovani a non abbandonare il proprio paese di origine e a lavorare per rivitalizzare il tessuto sociale ed economico di queste aree.
Pococacio, residente in Umbria, conosce bene le difficoltà che spingono molti giovani a lasciare le proprie case e a trasferirsi nei grandi centri urbani, dove sono presenti più servizi ma una peggiore qualità della vita. Negli ultimi cinque anni, la regione Umbria ha perso ben 15.000 abitanti, con zone come l’Alto Chiascio che registrano un indice di invecchiamento del 31,7%, ben superiore alla media nazionale del 23,2%. Alcuni borghi, come Poggiodomo, hanno visto una drammatica diminuzione della popolazione, passando da 1.350 a soli 91 abitanti in cento anni.
Secondo Pococacio, la presenza dell’uomo è fondamentale non solo per contrastare i cambiamenti climatici e prevenire gli incendi, ma anche per riprogettare il tessuto sociale ed economico di queste aree. Tuttavia, sono molte le criticità che affliggono i borghi rurali, come la mancanza di prospettive e opportunità di studio e lavoro, la chiusura di sportelli bancari e uffici postali, e le difficoltà legate all’installazione di fonti di riscaldamento alternative a causa di vincoli normativi.
È per questo motivo che Pococacio propone l’introduzione del reddito di residenza attivo, uno strumento di sostegno per chi sceglie di restare e contribuire allo sviluppo delle zone rurali e appenniniche. Secondo la candidata del M5S, l’Europa deve sostenere questi percorsi, poiché la lotta ai cambiamenti climatici passa anche attraverso il recupero di uno stile di vita legato alla cultura rurale e al modello di comunità che ha reso grande l’Italia.
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