Barbero inaugura il Festival del Medioevo a Gubbio con il tutto esaurito

Alessandro Barbero e il Medioevo di luce: il Festival sfata miti e pregiudizi

Barbero inaugura il Festival del Medioevo a Gubbio

Barbero inaugura il Festival del Medioevo a Gubbio con il tutto esaurito

Il Festival del Medioevo di Gubbio ha registrato il tutto esaurito nella sua prima giornata, in occasione dell’intervento del professor Alessandro Barbero, che ha visto oltre 700 persone accorrere per ascoltare la sua lezione su San Francesco d’Assisi. L’evento, giunto alla sua decima edizione, si propone di sfatare il mito dei cosiddetti “secoli bui” e mettere in luce la ricchezza culturale del Medioevo. Il successo dell’iniziativa conferma il crescente interesse per un periodo storico spesso frainteso.

Il fondatore e direttore del Festival, Federico Fioravanti, ha ricordato l’importanza di questo appuntamento per la città di Gubbio, sottolineando come in dieci anni siano state presentate più di 400 conferenze storiche, tutte disponibili online. Ha anche presentato un nuovo volume di quasi 400 pagine, dedicato alla storia di Gubbio, che ripercorre l’evoluzione culturale e artistica della “città di pietra”.

Il sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, ha ribadito come il Festival sia diventato parte integrante dell’identità cittadina, tanto che “la città e il Festival non possono fare a meno l’una dell’altro”. L’amministrazione comunale, ha affermato, continuerà a sostenere la crescita dell’evento, con l’obiettivo di ampliare gli spazi e coinvolgere ancora più turisti con eventi collaterali.

La prima relazione del Festival è stata tenuta dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli, dell’Università di Bologna, che ha esplorato il tema dei “mille colori del Medioevo”, concentrandosi sulla Sainte-Chapelle di Parigi e le sue vetrate multicolori. La studiosa ha sottolineato come il Medioevo abbia fondato nuove istituzioni e conoscenze, trasformando radicalmente la società. Ha poi sfidato l’idea del Medioevo come epoca oscura, affermando che sarebbe più giusto chiamarlo “un’epoca di luce”.

Un altro intervento di spicco è stato quello del professor Carlo Tosco, dell’Università di Torino, che ha parlato delle cattedrali gotiche come trionfi della luce. Tosco ha descritto come, attraverso la lux nova, gli architetti gotici abbiano utilizzato la luce per dare alle cattedrali un senso di leggerezza e spiritualità, trasformando la luce in un elemento fondamentale dell’architettura.

Il tema della luce è stato centrale anche nella relazione della professoressa Cristiana Pasqualetti, dell’Università di L’Aquila, che ha esaminato la transizione dal papiro al libro come una vera e propria rivoluzione epocale. Pasqualetti ha sottolineato l’importanza del manoscritto miniato, arricchito da colori vivaci e decorazioni preziose, che rappresenta uno degli apici dell’arte medievale. Questa evoluzione, ha spiegato, non ha debiti con l’Antichità, ma è un’invenzione propria del Medioevo.

La professoressa Alessandra Foscati, dell’Università di Lovanio, ha affrontato un tema meno noto: la storia del parto nel Medioevo. La studiosa ha sfatato l’idea che il Medioevo fosse arretrato in questo campo, sottolineando come, al contrario, le donne non fossero mai lasciate sole durante il parto. Altre epoche storiche, secondo Foscati, hanno introdotto pratiche mediche violente, mentre nel Medioevo era prioritario salvare sia la madre che il bambino, come indicato da san Tommaso d’Aquino.

La giornata si è conclusa con un lungo intervento del professor Franco Cardini, che ha trattato il tema dei “nani sulle spalle dei giganti”. Cardini ha illustrato come questa metafora descriva il rapporto tra il passato e il presente, suggerendo che ogni epoca deve la propria grandezza alle conquiste delle generazioni precedenti. Tuttavia, ha aggiunto, i “nani” hanno la capacità di vedere più lontano, grazie alle basi gettate dai “giganti”.

Il momento clou della giornata è stato l’intervento di Alessandro Barbero, che ha raccontato la vita di San Francesco. Il professor Barbero ha descritto come il giovane ricco di Assisi, dopo aver incontrato dei lebbrosi, sia stato trasformato dall’esperienza divina e abbia deciso di dedicare la sua vita alla povertà. Ha sottolineato come Francesco, nonostante la sua radicalità, sia rimasto sempre fedele alla Chiesa. Barbero ha ripercorso le difficoltà incontrate da Francesco nel far accettare la sua regola, il rapido sviluppo dell’Ordine francescano e l’evoluzione della sua figura, da personaggio scomodo a santo canonizzato.

L’evento ha dimostrato come il Festival del Medioevo di Gubbio continui a essere un appuntamento imperdibile per appassionati e studiosi, capace di coinvolgere un pubblico sempre più ampio e di sfidare le visioni preconcette di questo periodo storico.

 
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