
Esplosione a Gubbio, sciopero per non morire più sul lavoro
Controlli per evitare che si continui a morire ancora di lavoro. La manifestazione sindacale svoltasi ieri mattina in Piazza Grande a Gubbio, voluta ed organizzata dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, per stringersi intorno ad una comunità stravolta dalla tragedia della Green Genetics di Canne Greche. In quella esplosione sono morti Samuel ed Elisabetta e rimaste ferite tre persone tra cui il giovanissimo Alessio che lotta aggrappato alla vita nel centro grandi ustionati di Cesena.
Ieri è stato il giorno dello sciopero generale in Umbria per dire basta morti sul lavoro. A Gubbio la piazza con le bandiere listate a lutto per Elisabetta, Samuel e tutti gli altri. “È il giorno in cui più forte dobbiamo dire mai più”. Lo ha urlato chi ha scioperato in Umbria e deciso di devolvere il corrispettivo delle due ore di astensione ai familiari delle vittime del rogo di Gubbio. Lo hanno gridano i ferrovieri, presidi e insegnanti che parlano di sicurezza sul lavoro a scuola, il personale sanitario che si è fermato, sempre a mezzogiorno, per un minuto. E poi gli operai delle fabbriche. Tantissimi, tutti uniti, perché la strage nei luoghi di lavoro va fermata adesso.
“Non ci state vedendo” hanno gridato i ragazzi in piazza a Gubbio durante la manifestazione indetta dai sindacati contro le morti sul posto di lavoro. Ed è il grido di una generazione che troppo spesso vede calpestati i propri sogni e il proprio futuro. E allora basta promesse, basta parole: se davvero vogliamo il cambiamento – come dice Samuel nella sua canzone – allora cambiamo. Ma possiamo riuscirci solo insieme
All’appuntamento è intervenuto anche il sindaco Filippo Maria Stirati: “Sono rimasto tutta la giornata lì, atterrito dal dolore, perché non vedevo altro posto in cui un sindaco dovesse stare quel giorno. Non è più possibile morire per trovare di cosa campare, per se e per la propria famiglia. Basta morire, basta feriti sul lavoro» e tanta rabbia e commozione, quando la piazza è stata raggiunta dal suono della canzone che Samuel aveva scritto non molto tempo prima di perdere la vita”.
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